49 milioni e 200mila euro. Questa la cifra esatta – come già anticipato da Cronache lo scorso 15 luglio – che la Crescent srl mette sul tavolo del Soprintendente di Salerno che quantizza l’eventuale danno economico se l’opera dovesse fermarsi. Secondo la memoria presentata dall’avvocato Lorenzo Lentini e dall’ingegnere Gerardo Cancellario – consulenti della società guidata da Eugenio Rainone: «I costi per la realizzazione dell’opera, sono complessivamente pari a 49.200.000 euro circa, di cui oltre 21.200.000 di euro, per acquisto suoli e stipule rogiti e convenzioni; circa 7.200.000 di euro, per oneri concessori e monetizzazione aree standard; oltre 16.000.000 di euro, per la costruzione dell’edificio; i restanti 4.800.000 euro circa, per altri costi, tra cui spese di progettazione, consulenze, Ici/Imu, interessi passivi, diritti e tributi, spese legali, bonifica residuati bellici, prove e collaudi, materiali di consumo, utenze, assicurazioni, ed altro». Al conto Rainone aggiunge anche le somme già versate per l’acquisto delle unità immobiliari (circa 58 in tutto) del Crescent, per le quali «esiste un impegno di acquisto per circa 24.000.000 di euro di cui già versati circa 7.000.000 di euro». Ancora il pericolo restituzione del finanziamento, concesso da un pool di banche, che vede Mps Capital Service s.r.l., come banca capofila e la Bnl ed il Banco di Napoli, per un importo di 41.500.000 di euro. «Il contratto – dicono Lentini e Cancellario – di finanziamento prevede la realizzazione dell’opera e la vendita delle unità immobiliari, per i quali in 48 mesi viene richiesta l’erogazione del mutuo ed in 60 deve procedersi al rimborso delle somme mutuate. Sta di fatto, però, che il mutuo esige alla data del 15 dicembre e del 06 ottobre 2015 la scadenza per ottenere le erogazioni rispettive delle somme relative al primo lotto di euro 31.400.000, al secondo di euro 10.100.000, con obbligo di restituzione rispettivamente entro il 15 dicembre 2015 e il 06 ottobre 2016. Quindi, qualora dovesse permanere l’impossibilità del completamento dei lavori, il finanziamento renderebbe impossibile l’erogazione delle somme, non ancora maturate, pari ad oltre 9.000.000 di euro, per il primo lotto ed ad oltre 3.700.000 di euro, per il secondo lotto, con il rischio ancor più grave della restituzione delle rate di mutuo già percepite pari a 22.400.000 di euro al 15/12/2015 ed a 6.400.000 di euro, alla data del 06/10/2016». Infine, fanno sapere che «gli interessi complessivi, già pagati dalla società Crescent ammontano a circa 2.700.000 euro, e, per ogni giorno, matura un ulteriore interesse di 3.000,00 euro giorno. Dunque, facilmente è comprensibile la necessità e l’urgenza della ripresa dei lavori, senza considerare i rilevanti danni che la società potrà subire per il protrarsi dell’attuale situazione di stallo o, peggio ancora, per una evoluzione negativa, che in questo momento non si esplicitano ma che possono facilmente intuirsi, in considerazione degli obblighi imprenditoriali e finanziari già assunti e di tutti i danni che, in conseguenza, scaturiranno».
(andpell)